MOTORE

Il motore, in posizione posteriore longitudinale, è un 4 cilindri in linea, ereditato dalla Fiat «850 berlina». Il gruppo cilindri, in ghisa, è in fusione unica con il basamento mentre la testata è in alluminio. L’albero motore è a tre supporti ed ogni pistone è dotato di tre fasce elastiche: una di tenuta e due raschiaolio.
Le sue doti di affidabilità, robustezza e facile manutenzione furono il cavallo di battaglia di tutta la gamma 850. La prima versione, montata nella prima serie della Spider, era in pratica la stessa unità montata sulla versione berlina (843 cc), nel caso della Spider, però, la potenza passò da 37 Cv a 49 Cv. Tale incremento fu dovuto all’impiego di un carburatore doppio corpo (Weber 30 DIC) ed a qualche “piccola” operazione di tuning, alesaggio e corsa erano rispettivamente di 63.5×65. Nella seconda serie la cilindrata passò a 903 cc, aumentando la corsa dei pistoni (63,5×68), fu una svolta importante perchè la potenza passò a 52 Cv e ne guadagnò la coppia, un pò sottotono nella prima serie. Da questo momento l’unità Fiat da 903 cc ad aste e bilanceri diventò il fulcro dei futuri sviluppi delle utilitarie Fiat fino agli anni ’90. Nel comportamento, le due versioni del motore, furono molto apprezzate per le doti di accelerazione, ripresa, velocità e affidabilità. La potenza massima è raggiunta intorno a 6500 giri/min con un rapporto di compressione piuttosto alto (9:3-1; 9:5-1).