Appunti di viaggio
Mirandola (MO) 22-23 giugno 2024

A Stefano e Maria Andrea è toccato un compito davvero ingrato: arrivi da quattro magnifiche giornate sulla riviera delle Palme, ti aspetta all’orizzonte un altro meeting di 4 giorni sul lago di Garda e loro si trovano ad organizzare un raduno a Mirandola da incastrare tra le altre due manifestazioni… sembrerebbe quasi una punizione ma non è così: certo, Mirandola non ha il mare e non ha il fascino del lago ma la città della bassa modenese ha accolto il gruppo a testa alta mettendo sul piatto le frecce al suo arco: innanzitutto è un simbolo di rinascita dal momento che le ferite provocate dal terremoto sono state in buona parte rimarginate; poi, a fianco della propria storia ha schierato uno spaccato di ciò che oggi la rende famosa in tutto il mondo; e infine, la gastronomia emiliana ancora una volta non ha tradito le aspettative conquistando i partecipanti: l’hotel Mirandola, con l’annessa Osteria del Tortellino, si è rivelata davvero un’ottima scelta.
Ventiquattro gli equipaggi presenti sono un ottimo risultato; si può obiettare che vi era qualche presenza a bordo di auto moderne, cosa che se da un lato stona dall’altro consente di partecipare a un raduno breve anche a chi viene da molto lontano. Tutto ok ma le eccezioni non devono diventare la regola….
Due gli equipaggi al debutto: da Padova Enrico Ramazzina, al volante della sua seconda serie bianca mentre dalla provincia di Torino, con qualche perizia dovuta a problemi meccanici, sono arrivati Diego e Celina Falco; entrambi i “nuovi” si sono immediatamente e ottimamente inseriti nel gruppo socializzando subito con le presenze abituali. Il raduno è stato tartassato da guasti di vario genere: in particolare Diego è rimasto completamente senza freni e solo il provvidenziale intervento di Marco Marzoli ha evitato il peggio, ma non è stato l’unico guasto: il motore dell’auto di Stefano e Maria Andrea ha ceduto del tutto, Gianni Passalacqua è rimasto senza tergicristallo sotto il diluvio di domenica, un paio di forature e altro ancora… insomma non ci si è fatti mancare nulla, ma come sempre in queste occasioni è bello vedere che tanti si danno da fare per aiutare chi si trova nei guai.
Sabato mattina dunque alla spicciolata il piazzale dell’albergo comincia a ricevere macchine da tutto il Centro Nord: sebbene dal raduno di Grottammare siano passate solo poche settimane, la gioia di rivedersi è grande, anche perché si riesce a ritrovarsi anche con qualche amico che non ha potuto partecipare agli ultimi eventi.
Nel pomeriggio partiamo incolonnati e attraversiamo le valli mirandolesi: il nome non tragga in inganno, non si tratta infatti di un percorso collinare ma dell’attraversamento di zone pianeggianti con delle piccole lagune: poste le differenze sulle dimensioni è facile scorgere un parallelo tra quest’area e le valli di Comacchio, nel ferrarese, dove anni fa si tenne un bellissimo raduno. Abbiamo quindi raggiunto la frazione di San Martino Spino da cui ci siamo diretti ai barchessoni: sono delle costruzioni rurali ottocentesche tipiche della zona, di forma poligonale con il tetto ad ombrello, un tempo utilizzate per l’allevamento dei cavalli. Dei sette barchessoni costruiti, oggi ne restano soltanto quattro: seguendo una guida abbiamo visitato il Barchessone Vecchio e il Barchessone Barbiere: quest’ultimo è conservato come in origine mentre il primo è stato oggetto di un restauro radicale che ne ha fatto uno spazio polifunzionale fruibile per mostre e altri eventi. In occasione della nostra visita, oltre ad una mostra di oggetti d’arte, abbiamo assistito ad un laboratorio di musica e di esperienza sensoriale che ha coinvolto numerosi partecipanti. La strada per raggiungere i barchessoni si è rivelata terribilmente polverosa e siamo rientrati in albergo con le auto imbiancate ma nessun problema: la notte una pioggia costante ha risolto drasticamente il problema. Evidentemente Stefano e Maria Andrea hanno amicizie davvero in alto…. La cena è stata davvero eccellente e ci ha permesso di trascorrere una serata allegra e serena. La mattina dopo la pioggia fa subito capire che ci accompagnerà per buona parte della giornata… un peccato ma vista la siccità di quest’anno guai a lamentarsi. Resta il fatto che anche negli anni più secchi riusciamo sempre a bagnare i raduni…. Abbiamo schierato le vetture nella centralissima piazza Costituente, gentilmente concessaci dal comune, e da lì è iniziata la visita dopo avere suddiviso la comitiva in due gruppi: il primo, condotto da una simpatica professoressa, volontaria dell’associazione “La Nostra Mirandola”, che ci ha illustrato tutta la storia della cittadina soffermandosi nei punti più caratteristici. Peraltro l’associazione unisce alla cultura anche scopi benefici e ci ha fatto sapere che l’offerta che abbiamo devoluto verrà utilizzata per l’acquisto di attrezzature ospedaliere. Il secondo gruppo si è frattanto recato al Museo delle Apparecchiature biomedicali, settore industriale in cui Mirandola è al vertice a livello mondiale: qui il responsabile ci ha illustrato la storia delle apparecchiature per emodialisi dalla fase pionieristica ai giorni nostri; l’esposizione ricostruisce fedelmente le camere di ospedale con le attrezzature dell’epoca e ha riscosso grande interesse da parte dei radunisti che hanno seguito con attenzione le spiegazioni della guida. Come da programma i due gruppi si sono quindi “scambiati” i luoghi di visita ed è arrivato velocemente il momento di rientrare all’ Osteria del Tortellino per il pranzo finale.
Prossimo appuntamento al raduno sul lago di Grada che si preannuncia interessante e con un’intensa partecipazione.