Spider
La prima tra le versioni create da Nuccio Bertone.

850primarossa

E’ il mese di marzo del 1965 quando al Salone di Ginevra, nello stand Fiat, sotto i riflettori brilla la Fiat «850 Spider». La nuova Spider di casa Fiat, realizzata in collaborazione con la «Carrozzeria Bertone», lasciò sorpreso il pubblico che riconobbe in quel frontale il frutto della precedente sperimentazione fatta dalla Bertone con la Corvair “Testudo” inoltre i fari erano gli stessi della ben più blasonata Lamborghini «Miura». La fiancata, alleggerita dalla forma a diedro accompagnava la linea della Spider verso la coda piatta e tronca, nella cui parte posteriore erano alloggiati i due fanali, anch’essi uguali a quelli della Lamborghini «Miura», ed una finta griglia d’areazione color alluminio. I paraurti a lama senza bulloni a vista, i pulsanti per l’apertura delle porte e le cerniere del cofano posteriore realizzate in metallo cromato, contribuirono a dare alla linea della spider un aspetto pulito e filante, degno di una vera sportiva.

primatopL‘esterno dell’auto fu fortemente caratterizzato dai due fari adagiati sui parafanghi, luci di posizione e indicatori di direzione anteriori furono incorporati in un’unico fanalino bicolore sagomato sull’angolo anteriore dell’auto. Ai parafanghi fu applicato il logo della «Carrozzeria Bertone» realizzato da uno scudetto e da una applicazione con scritta “Torino” su fondo a scacchi. Nella parte superiore del parafango sinistro trovò posto lo specchietto retrovisore esterno che conferiva all’auto un tocco di classe in più. La targhetta identificativa del nome dell’auto, appunto “850”, fu applicata sul cofano posteriore sotto l’alloro «Fiat». Le luci targa furono applicate all’interno di due feritoie ricavate nel paraurti posteriore.

pannello

I pannelli degli sportelli, lisci nella parte inferiore e con finte cuciture oblique nella parte centrale, erano spesso caratterizzati dal doppio colore, infatti, la parte superiore liscia era in genere di colore diverso rispetto al resto.
I pannelli laterali posteriori furono realizzati in skay liscio mentre la panchetta posteriore fu rifinita con delle cuciture longitudinali.

Anche nella realizzazione degli interni la «Carrozzeria Bertone» riuscì a fare un piccolo capolavoro. Strumentazione costituita da cinque strumenti circolari, due più grandi: tachimetro e contagiri e tre più piccoli: temperatura acqua, livello benzina e pressione olio. Nella parte centrale fu posizionato il posacenere e tre comandi: regolazione intensità luce quadro, velocità tergicristalli ed accendino. spider-cruscottoNella parte destra del cruscotto fu installata una maniglia di appiglio per il passeggero e la serratura per il vano porta oggetti all’interno del quale era posizionato il comando di apertura del cofano anteriore, nello stesso pannello fu anche applicato il logo “Torino”. Nella parte sinistra del cruscotto trovarono posto le quattro levette per il comando rispettivamente di: luci di posizione; luce quadro; luce abitacolo; tergicristalli. Il comando del lavavetro fu demandato ad una pompetta a pedale posta dietro il pedale della frizione.Il volante fu realizzato con la corona nera e le due razze in metallo cromato, leggermente bombate, con con il pulsante dell’avvisatore acustico con scritta “Fiat”.
L’impianto di riscaldamento dell’abitacolo fu dotato di un radiatorino dedicato, i cui comandi erano costituiti da due levette poste nella zona centrale in basso al cruscotto, tali levette regolavano la portata d’aria e la temperatura. L’impianto fu anche dotato di un efficente ventilatore che agiva su due bocchette ruotabili, poste nella parte superiore del cruscotto, oppure su apposite bocchette poste nella parte inferiore del cruscotto.

I rivestimenti interni e la tappezzeria dei sedili furono realizzati in colorazioni diverse, in funzione del colore della carrozzeria. La costante fu il rivestimento del pavimento dell’abitacolo, realizzato con tappeti in gomma nera con trama quadrettata e bordi lisci. Tale soluzione fece storcere un po il naso alla critica che avrebbe preferito qualcosa di più elegante. I sedili, il cui schienale poteva essere inclinato in avanti e regolato tramite una vite posta alla base dello stesso, furono caratterizzati da cuciture longitudinali nella parte centrale dello schienale e della seduta.Prima-int